Nel 1990 un gruppo di produttori e commercianti si riunirono nel “Consorzio per la patata tipica di Bologna” con l’intento di mettere a frutto il patrimonio di esperienze di un territorio che sin dall’800 si era contraddistinto per la qualità e l’eccellenza nella coltivazione della patata.
Fu intrapreso così un percorso che individuava nell’innovazione e nella differenziazione le chiavi per valorizzare il prodotto e garantire la tutela degli interessi dell’intera filiera e del territorio bolognese.
Assieme alle associazioni di produttori, alle cooperative e alle realtà commerciali e distributive fu chiamata a contribuire anche l’antica Università di Bologna, che tra le prime ospitò in Italia nei propri terreni il tubero proveniente dal nuovo Mondo.
Da questa collaborazione, con l’obiettivo di offrire un prodotto sempre migliore ai consumatori, venne alla luce il progetto Selenella, la patata fonte di selenio. Attraverso il sistema di fertilizzazione per via fogliare, brevettato dal Consorzio, Selenella® assorbe il selenio naturalmente durante il processo di crescita, rendendolo altamente assimilabile dall’organismo umano.
Nacque così nel 2002 il Consorzio delle buone idee, con il compito di gestire e coordinare la produzione e commercializzazione di Selenella e continuare il processo di ricerca e sviluppo.
Da qualche anno il Consorzio ha cambiato nome in Consorzio Patata Italiana di Qualità, al fine di rendere più chiara e trasparente la missione che il Consorzio stesso si propone, ovvero Italianità ed Eccellenza qualitativa. Una missione che ha caratterizzato il percorso del Consorzio fin dalla sua nascita e che continua ad ispirare gli important progetti di sviluppo per il prossimo futuro.
I risultati
Oggi il Consorzio annovera 10 soci, (1 organizzazione di produttori, 2 cooperative e 7 commercianti privati) cui fanno capo circa 320 produttori per circa 60.000 tonnellate di patate.
Grazie al loro lavoro, Selenella detiene la leadership nel settore delle patate confezionate raggiungendo il 19,4% di quota di mercato a valore (dati Nielsen A.T. aprile 2017).
La patata è una coltura virtuosa in termini di sostenibilità ambientale: basso consumo di suolo per calorie prodotte, limitato utilizzo delle risorse idriche, ridotto impatto ambientale in termini di CO2 immessa nell’atmosfera.